Per la moratoria delle estrazioni a mare ed a terra

Garantire la salute, l'ambiente, il territorio, le economie delle comunità

No al massimo sfruttamento delle risorse

Per la fuoriuscita dalla economia degli idrocarburi

No alla privatizzazione delle risorse energetiche

che regala a pochi le ricchezze e lascia devastazioni e rischi ambientali

Per un uso sostenibile del territorio

le energie rinnovabili al servizio di un'economia dei beni comuni

Per il diritto sovrano a decidere

no ai modelli autoritari della liberalizzazione delle risorse

lunedì 31 dicembre 2012

30 dicembre: Sergnano-gas e trasparenza


Riceviamo notizie dai nostri amici lombardi di un incontro tenutosi il 30 dicembre scorso a Sergnano con la provinacia. Alleghiamo rassegna stampa.


lunedì 10 dicembre 2012

Manifestazione Policoro - Invito a partecipare.


Si invita la cittadinanza tutta, gli Enti, le amministrazioni comunali, all'importante manifestazione di 
Lunedì 17 Dicembre 2012 ore 09:30 a Policoro
 per la difesa del Mar Jonio dall'aggressione delle compagne petrolifere. 

Vi aspettiamo numerosi. Grazie.


sabato 8 dicembre 2012

Roma, Volturno - REPORT DELLA TERZA ASSEMBLEA DEI COMITATI RIFIUTI-ENERGIA





ROMA, VOLTURNO OCCUPATO 1 DICEMBRE 2012

COMITATI E SITUAZIONI PRESENTI:

1.    CAMPANIA
·        Rete campana salute e ambiente
·        Comitato Castagnaro
·        Asilo 45 (Boscoreale-Terzigno)
·        Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti

2.    LAZIO
·        Comitato risanamento ambientale Guidonia
·        No inc Albano
·        Comitato rifiuti zero Fiumicino
·        Centro sociale ex 51
·        Presidio Valle Galeria
·        Forum rifiuti zero Lazio

Prima parte: cronaca delle disgrazie locali e informativa delle situazioni locali e generale

La terza assemblea apprezza una più ristretta partecipazione di comitati per varie e influenti ragioni
-un momentaneo riflusso e stagnazione della lotta sui territori
-condizioni precarie meteo, che ne hanno ritardato e condizionato l’avvio dei lavori
-corrispondenza di varie iniziative ed  impegni territoriali
-una ancor non nitida posizione comune verso l’esterno dovuta all’eterogeneità dei partecipanti a questi incontri ed il  salutare confronto ancora in atto

Si e’ fatto il punto delle situazioni locali e per quanto riguarda la situazione CAMPANA, è emerso:

1.    Si affaccia il rischio di una nuova emergenza con i rifiuti nelle strade. Infatti, nonostante la dichiarata volontà politica e le numerose delibere ricche di buoni propositi, la situazione generale e di Napoli città in particolare, è stata affrontata con l’esportazione della monnezza all’estero e nelle altre regioni italiane. Questo perchè: il volume delle discariche ancora attive è insufficiente e non vi è stata (per fortuna) l’apertura di altri siti; perdura la mancanza  dell'impiantistica per il riciclo ed il recupero da raccolta differenziata, a partire dagli impianti di compostaggio. La stessa raccolta differenziata registra un rallentamento nell’estensione ad altri quartieri e peggiora in qualità e quantità dove avviata. Il Comune di Napoli ha istituito l'Osservatorio verso Rifiuti zero a cui solo alcuni comitati hanno scelto di partecipare per monitorare l’operato del Comune.

2.    In un quadro di riflusso della partecipazione nei comitati, determinato dalla mancata individuazione dei siti delle nuove discariche e dalla non ancora esplosione di una nuova emergenza, rimane invece alta la mobilitazione nella TERRA DEI FUOCHI. Questa è un’area  a Nord di Napoli completamente devastata da roghi di rifiuti, in gran parte tossici e pericolosi, “smaltiti” clandestinamente con questa terribile pratica. In anni ed anni lo spargimento di diossina ed altre schifezze che questi roghi provocano, hanno determinato una situazione di avvelenamento e di tassi altissimi di patologie tumorali e malformazioni, creando esasperazione tra la popolazione. La mobilitazione dei cittadini ha portato alla firma di un protocollo con il ministro Cancellieri e la nomina di un commissario incaricato a coordinare l’attività delle 2 prefetture interessate (Na e CE) e dei comuni coinvolti. Nonostante la solidarietà che tali mobilitazioni hanno suscitato in tutti gli altri comitati della provincia napoletana, alcuni di questi hanno perplessità sul percorso intrapreso per risolvere il problema. Pur nella consapevolezza che la pratica dei roghi ha come retroterra la criminalità organizzata, il coinvolgimento del Ministero degli Interni e la scelta del commissario lascia intravedere una soluzione esclusivamente securitaria che rischia, come già avvenuto, di tradursi nella repressione dell’anello più debole di questo criminale circuito, la manovalanza che brucia (in particolare i rom) per pochi euro, lasciando intatto chi affida e lucra su questa modalità di “smaltimento”: le imprese piccole e grandi del sud ma soprattutto del Nord. Il tema dei rifiuti tossici e della collusione camorra/imprese è, infatti, il grande bubbone della Campania.   

3.    Altri territori dove continuano a nascere comitati spontanei e nuove mobilitazione sono: a) l’alto casertano dove non solo cresce l’opposizione contro il previsto gassificatore di Capua ma si è aperto un nuovo fronte di lotta contro la centrale a turbogas di Presenzano (810 MW). Quest’ultima lotta sta coinvolgendo anche comitati attivi nel confinante Molise come quelli di Venafro già protagonisti della vincente lotta contro l’apertura nel loro comune di una centrale a turbogas.  b) provincia di Salerno. Qui sono sorti comitati contro diversi impianti previsti, autorizzati o già in fase di costruzione: biomasse a Oliveto Citra, nel mezzo del Parco del Sele, palesemente in inceneritore,  un impianto a torcia a Palomonte, un impianto anaerobico a Laviano, riaffacciarsi del rischio di apertura di una mega discarica a Serre (Valle della Masseria) già impedita da una precedente lotta. Tra l’altro in questa zona  (a Coda di Volpe e nella ex struttura militare di Persano) sono depositate oltre 2 milioni di ecoballe da smaltire.
Con tutti questi comitati la rete campana salute e ambiente ha avviato contatti e sta collaborando. Essendosi tutti espressi per l’adesione al percorso nazionale, si sono messe già in cantiere diverse iniziative comuni. Intanto il 15 dicembre si terrà a Capua un’altra manifestazione contro il gassificatore.


SITUAZIONE LAZIO:

QUI CI SONO QUATTRO PUNTI CRITICI: MACCARESE-IL NORD OVEST-GUIDONIA E LA MARTORIATA VALLE GALERIA

In tutta quest’area il decreto ambiente di luglio 2012 sta drammaticamente trovando piena applicazione con la massiccia aggressione rappresentata dalla nuova selva di autorizzazione erogate dalla Provincia di Roma (PD 165 AUTORIZZAZIONI) e di Latina (PDL 86 AUTOR.). La gran parte sono di potenza sotto o pari ad 1 MW, come a Guidonia e a Pian della Carlotta (Cerveteri); ad  Anagni e Maccarese il primato di dover subire impianti da 22 e 24 megawatt.

Il comitato RZ Fiumicino sottolinea: a) la vera vocazione inceneritorista degli impianti a biomasse con combustione, che non viene meno nemmeno per le centrali di potenza al di sotto o pari ad 1 MW; b) l’enorme e ambigua speculazione sui contribuenti e i pericoli per la salute; c) per gli impianti a biogas/biomassa c'è la necessità di chiarire la differenza fra centrali di combustione e impianti di digestione anaerobica: tecnologie diverse che richiedono modalità diverse di azione. Se per le centrali a combustione è immediata l'assimilazione agli inceneritori, per i biodigestori la combustione avviene nella fase di trasformazione del gas in elettricità ossia nella centrale termoelettrica annessa. Questo, che potrebbe sembrare particolare marginale, nei fatti consente alla digestione anaerobica di essere presentata come impiantistica biocompatibile rispetto alla quale è più difficile far passare e rendere da subito condivisibile una posizione di netto contrasto. A questo va sicuramente aggiunta la considerazione che la biodigestione, che non richiede materiale in ingresso di qualità, rischia di bloccare tutte le azioni volte alla riduzione dei rifiuti e alla loro differenziazione spinta.
Appunto perchè appare complesso avere come punto di forza la parte legata alla tecnologia il comitato di Fiumicino ha basato tutte le proprie iniziative contro il biogas a Maccarese sulla critica situazione ambientale documentata anche da provincia e regione che, seppure con estrema carenza di dati, definiscono Fiumicino come comune a rischio;
d) il ricadere di questi impianti in zone di alto valore agricolo, archeologico e turistiche, con effetti catastrofici anche sull’economia del territorio.

Il Forum Lazio annuncia che il 15 dicembre ci sara’ una manifestazione di interesse regionale a Cerveteri contro la biogas di Pian della Carlotta: VOGLIAMO IMPEDIRNE UNA PER EVITARNE 100!
Intanto la provincia di Rieti blocca in conferenza servizi le centrali a biomasse, una prevista tra Montopoli e Fara Sabina.

Per quanto concerne la Valle Galeria, si continua a vivere con la spada di Damocle dell’assurda lotteria della discarica definitiva, che ora vede in lizza: Monti Ortaccio e Montecarnevale, entrambi a Valle Galeria, Pizzo del Prete (Fiumicino) e Cupinoro  (Cerveteri-Bracciano).
Vi e’ da considerare che tutto il territorio laziale che si estende da Fiumicino sino alla tuscia romana e Civitavecchia é già altamente  contaminato e bisognoso di bonifica e non di surplus inquinante….come Malagrotta e Valle Galeria hanno già scontato.

Il coordinamento No Inc. di Albano fa presente che oltre all’opposizione all’inceneritore, ancora bloccato, il coordinamento si sta opponendo all’impianto a biomasse previsto a Velletri (il cui iter autorizzativo è in fase avanzata), alla centrale  che dovrebbe bruciare oli esausti nella zona di Cancelliera, oltre alla perpetua battaglia contro la discarica di Roncigliano per il blocco degli sversamenti nel settimo invaso. Su queste questioni, oltre alla mobilitazione, si stanno facendo pressioni sul sindaco, ultimamente molto reticente per via di imposizioni provenienti dai vertici del PD nazionale e ricatti economici da parte di Manlio Cerroni. Sono in corso anche numerosi ricorsi legali tra cui uno alla Commissione Europea per i diritti umani. Viene comunicato l’arrivo di altre 17 denunce ad altrettanti attivisti per i tafferugli avvenuti a fine corteo il 14 Aprile 2012. Queste si aggiungono alle 14 già arrivate in precedenza per un blocco della discarica a Febbraio. I comitati sottolineano la necessità di dare una dimensione di massa alla questione repressione e comunicano che verranno organizzate alcune iniziative benefit per le spese legali dei denunciati nei prossimi mesi.

Nell'area di Guidonia, la situazione della discarica e dell'autorizzato impianto TMB all'Inviolata è decisamente statica, ma con gravissime minacce incombenti. Tra l'altro, la Provincia di Roma sta autorizzando tre piccole centrali a biomasse, che dovrebbero bruciare olio esausto per produrre energia elettrica, nel territorio guidoniano, ma accanto all'abitato di Santa Lucia di Fonte Nuova e di Sant'Angelo Romano. Su questa problematica è stata convocata un'assemblea aperta a tutti, il 14 dicembre alle 18, a Santa Lucia, sulla via Palombarese.


PARTE SECONDA: COME PROSEGUIRE

L’assemblea, pur facendo le considerazioni riportate sopra sul numero ristretto dei partecipanti ed sul coinvolgimento dei soli comitati del Lazio e della Campania, ha valutato positivamente il ritrovarsi a discutere insieme per la terza volta. Ciò nonostante essendo la crescita della mobilitazione il solo obiettivo di questo coordinamento, questa presa d’atto ci impone di lavorare con il massimo sforzo a coinvolgere quanti più possibile. A tale proposito, prendendo atto che sul piano nazionale e regionale vanno delineandosi altre scelte ed altri percorsi che non convincono la gran parte dei comitati presenti (v.  Legge di iniziativa popolare o opzioni referendarie), si è voluto ribadire  il massimo di inclusione purchè quanti coinvolti in tali campagne non impongano il loro esclusivo punto di vista o la priorità delle stesse campagne sul percorso di mobilitazione ed unificazione che vogliamo mettere in atto.
Rispetto a quanto deciso nella riunione del 13 ottobre, si è voluto confermare il percorso comune pur ritenendo necessario precisare e mettere meglio a fuoco i punti precedentemente tracciati e rivedere i tempi reali delle tappe del percorso.

Da qui:
1)    necessità di aggiornamento sulla nuova politica energetica ed ambientale del governo e delle regioni su cui calibrare il lavoro di informazione e di mobilitazione
2)    approntare un documento con cui definire i punti che caratterizzano la nostra azione. In particolare si approfondirà il tema delle centrali a biomasse e biogas, guardate con interesse da troppi comitati, per contrastare l’inganno della bio-propaganda nel linguaggio della informazione padronale e dei falsi ambientalisti.
3)    prendere contatto col altri comitati o reti a partire dal Movimento nazionale no biogas 
4)    usare il sito “coordinamento-rifiuti-energia.noblogs.org” in via di costruzione, come piattaforma di informazione e mappatura delle criticità e delle iniziative

Per approntare quanto sopra sono stati distribuiti i compiti di cui si darà notizia con apposita comunicazione.


SCADENZE E CONCLUSIONI OPERATIVE :

-PROSSIMA ASSEMBLEA A NAPOLI SABATO 26 GENNAIO 2013
-ENTRO LA PRIMA DECADE DI GENNAIO E NON OLTRE I COMITATI SI  INCONTRERANNO REGIONALMENTE PER COORDINARSI
-PER FINE FEBBRAIO UNA GIORNATA NAZIONALE DI LOTTA A CARATTERE REGIONALE
-LA QUINTA ASSEMBLEA SI FARA’ O AL CENTRO-NORD O A FISICA ALLA SAPIENZA, A ROMA
-ALLA LUCE DELLE NUOVE DENUNCE PER GLI ATTIVISTI DI ALBANO, L’ASSEMBLEA DECIDE DI VALUTARE LA POSSIBILITA’ DI PROMUOVERE A ROMA UN CONCERTO CONTRO LA REPRESSIONE DEL MOVIMENTO E DI EMETTERE IL SEGUENTE COMUNICATO DI SOLIDARIETA’:

Nella riunione dei comitati del Lazio e della Campania, in lotta contro discariche, inceneritori ed altri impianti che devastano il territorio e la salute, che si è tenuta il 1 dicembre presso il Volturno occupato a Roma, i comitati presenti hanno espresso solidarietà a tutti gli attivisti colpiti dalla repressione.
Proprio in questi giorni, infatti, sono arrivate 17 denunce ad attivisti contro la discarica e l’inceneritore di Albano che si aggiungono alle 14 precedenti. In contemporanea si è consumato l'ennesimo atto repressivo e intimidatorio per 19 militanti impegnati nella lotta NO TAV con arresti, obblighi di dimora e obblighi di firma.
Sono ormai centinaia e centinaia i provvedimenti giudiziari in tutta Italia contro quanti difendono la loro terra  dal saccheggio e dalla militarizzazione imposta da governo e grandi imprese in nome del profitto.
Ma mentre questo governo si accanisce e criminalizza chi lotta per difendere la propria salute ed i propri diritti, nello stesso tempo tutela e premia i grandi padroni come Riva. Il decreto appena varato è l’ennesimo vergognoso nulla osta al patron di Taranto a continuare ad arricchirsi proseguendo nel disastro perpetuato per anni e che i cittadini ed i lavoratori di quell’area hanno pagato e stanno pagando con la morte.
Nel ribadire la nostra vicinanza a tutti quelli colpiti dalla repressione lanciamo un appello ad unificare le lotte in un unico grande movimento nazionale. Solo per questa via possiamo riuscire a fermare tutto questo e riprenderci la nostra vita.

coordinamento rifiuti-energia

giovedì 6 dicembre 2012

TRIVELLAZIONI: UN BELL’INCONTRO A PICERNO ROVINATO DAL SINDACO DI BALVANO





Il 29 Novembre a Picerno,  in un incontro pubblico  convocato dal sindaco Valeria Russillo, amministratori, cittadini ed associazioni ambientaliste del Marmo Melandro hanno valutato i rischi connessi  al rilascio all’ENI di permessi ad effettuare ricerche, prospezioni e trivellazioni sul Monte Li Foi.
Già da tempo nel Marmo-Melandro, così come in aree sempre più vaste dell’intera Basilicata, si moltiplicano le richieste di permesso-screening per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi, costringendo amministrazioni locali ed intere comunità a misurarsi con blandizie, illusioni e minacce di devastazione di equilibri sociali e territoriali consolidati.
Nell’incontro, caratterizzato da una presenza partecipata e sentita e certamente rientrante fra le politiche positive finalizzate alla salvaguardia del nostro territorio, molti cittadini e rappresentanti di associazioni e di partiti hanno evidenziato un unanime e crescente dissenso rispetto alle mire delle multinazionali, avanzando anche proposte di mobilitazione e di netta opposizione.
Giuseppe Macellaro del Coordinamento No Triv di Basilicata, dopo aver ricordato le osservazioni ufficiali già espresse nel gennaio 2012 da 5 comuni su 7 del Marmo-Melandro, ha sottolineato la necessità di approvare un nuovo documento unitario di opposizione ai permessi-screening da indirizzare alla Giunta Regionale ed ha chiesto agli stessi sindaci di sostenere il nuovo atto con un’azione tanto significativa quanto inequivocabile e simbolica, consistente nello strappare le proprie tessere di partito.
“Azioni simili –ha sostenuto Macellaro– sono indispensabili in un momento in cui l’azione del governo regionale, stretto tra approvazione del memorandum e finta moratoria, è caratterizzata da messaggi fortemente contraddittori. Non è certo un mistero che intorno all’articolo 16 del “Dl liberalizzazioni”, tutti i partiti di maggioranza e di opposizione regionale –pur con le impercettibili rare opposizioni- convergono sulla linea dettata dall’Eni e dalle altre compagnie petrolifere le quali, di fatto, determinano la definizione della Nuova Strategia Energetica Nazionale sovrastando sia i partiti che lo stesso governo in carica.“ Macellaro ha infine messo in evidenza che la partita contro le estrazioni di petrolio è in uno con la battaglia a difesa dell’acqua, la cui qualità è ogni giorno più compromessa dalle attività connesse con le estrazioni petrolifere, come molti studi ormai evidenziano riscontrando la presenza di metalli pesanti, idrocarburi e sostanze tossiche in fiumi, falde ed invasi.
Le posizioni rappresentate dagli amministratori dei comuni dell’area hanno palesato molti tentennamenti ed ambiguità, pur in una gamma differenziata fra cui il netto diniego dell’Amministrazione di Picerno.
Il bilancio sostanzialmente positivo dell’assemblea è stato tuttavia fortemente inficiato, quasi a conclusione dell’incontro, quando il Sindaco di Balvano e Presidente dell’Area Programma Marmo-Melandro ha scompostamente ed immotivatamente  attaccato sul piano personale Giuseppe Macellaro, addirittura sventolando davanti a gente allibita atti e sentenze di carattere giudiziario riguardanti una vertenza da tempo in corso nel territorio di Balvano, dove Macellaro è consigliere di opposizione.
C’è da chiedersi il perché di una simile intemperanza in una pubblica assemblea ed è per questo che, come Coordinamento No Triv di Basilicata, invitiamo il Sindaco di Balvano a farci sapere se la sua azione politica risponde a chi ha interesse a screditare coloro che volontariamente e disinteressatamente tentano di organizzare la fuoriuscita dalla dittatura delle fonti fossili e del fracking, oppure se intende contribuire ad abbattere le troppe linee di opacità che si frappongono alla costruzione dell’irrinunciabile percorso di edificazione del bene comune.


Potenza, li 5 Dicembre 2012                                                

Per il Coordinamento No Triv di Basilicata: Francesco Masi