domenica 31 agosto 2014

SOLIDARIETA’ A GIANNI FABBRIS E AD ALTRAGRICOLTURA

Apprendiamo con grande soddisfazione che Gianni Fabbris è tornato ad esercitare il ruolo di coordinatore  nazionale di Altragricoltura, tenendo una conferenza stampa a Matera all'indomani della revoca dell'obbligo di dimora a Policoro.

Gianni è stato infatti raggiunto giovedì 21 Agosto scorso da un provvedimento della Procura di Matera, che gli vietava di lasciare la sua città di residenza, Policoro (Matera), con l’accusa di aver impedito più volte l’ingresso ai nuovi proprietari nell’azienda espropriata all’allevatore Leonardo Conte, venduta all’asta ad un suo vicino. Il provvedimento, preceduto dalla richiesta della stessa Procura, ma rigettata dal giudice, di arresti domiciliari, si è accompagnato a perquisizioni domiciliari e ad ulteriori incredibili e durissime accuse.

Le battaglie di Altragricoltura nel Metapontino sono battaglie di natura contemporaneamente sindacale, politica, culturale, in quanto opponendosi al racket speculativo mafioso che agisce ai danni di agricoltori ed allevatori spingendo al limite estremo la condizione di disagio economico aggravate dalla crisi in atto, esprimono la valenza della restituzione di una prospettiva di dignità, di giustizia, di reddito, passando per l’organizzazione di forme di resistenza necessarie, quali appunto l’organizzazione di picchettaggi e di presidi per opporsi alla svendita all’asta ed allo sciacallaggio giudiziario.

Ricordiamo che Altragricoltura di Basilicata è soggetto cofondatore del Coordinamento Nazionale No Triv, quando nella calura del 14 e 15 Luglio 2012 a Pisticci Scalo venivano ripuliti dai rifiuti ed arati oltre due ettari di terre del demanio, si mettevano a coltura alcune piante di olivo, per restituire simbolicamente agli abitanti del vicino quartiere ex Enichem il diritto alla terra ed alla sovranità alimentare contro gli effetti di oltre 50 anni di devastazione chimica e contro la mostruosità dell’impianto di trattamento reflui petroliferi “Tecnoparco” .

E’ evidente che la schiacciante prova di forza messa in atto dalle multinazionali petrolifere e la conseguente subordinazione servile che qualifica l’atteggiamento della classe dirigente lucana, sposta violentemente l’asse di interesse a discapito dell’agricoltura; uccide il valore d’uso, calpesta le stesse prerogative sindacali.

Per una stagione di nuove lotte capaci di riscattare accanto alle ragioni di agricoltori quelle dei lavoratori, dei senza reddito, dell’ambiente, salutiamo con un caloroso abbraccio.

Coordinamento Nazionale No Triv


30 Agosto 2014

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