martedì 26 marzo 2013

Contaminazione da petrolio in Amazzonia, Perù accusa la Pluspetrol

Pubblicato su Adnkronos.com (vedi originale)

Lima, 26 mar. - (Adnkronos/Xinhua) - Durerà 90 giorni l'emergenza contaminazione per la regione amazzonica lanciata dal governo peruviano, che punta il dito contro le attività petrolifere della compagnia argentina Pluspetrol, da 12 anni attiva nell'area. L'adozione della procedura di emergenza per contaminazione da petrolio prevede un monitoraggio immediato dei rischi ambientali a cui sono sottoposti gli indigeni che vivono lungo il bacino del fiume Pastaza.
Secondo il ministero dell'Ambiente, la contaminazione mostra alti livelli di piombo, bario e cromo così come petrolio e composti correlati. Da decenni si denunciano costanti fuoriuscite di petrolio nella regione, tanto che il sedimento del fiume è, secondo Sixto Shapiama, presidente della Federazione Quichua di Pastaza, "completamente contaminato". La Pluspetrol, il più grande produttore di petrolio e gas naturale in Perù, ora "dovrà ripulire ciò che è stato contaminato", ha detto Manuel Pulgar Vidal, ministro dell'Ambiente del Perù.
"Pluspetrol ha iniziato lo sfruttamento petrolifero nella zona nel 2001, ma sappiamo che l'azienda si è comportata male nei confronti dell'ambiente - ha detto Pulgar-Vidal - Ad un certo punto, l'azienda ha anche attuato un programma di riabilitazione, ma non è stato fatto correttamente". Lunedì, il governo peruviano ha pubblicato gli standard di qualità ambientale per la prima volta, la fissazione di limiti accettabili per i contaminanti nel suolo.

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