Il 29
Novembre a Picerno, in un incontro
pubblico convocato dal sindaco Valeria Russillo,
amministratori, cittadini ed associazioni ambientaliste del Marmo Melandro hanno
valutato i rischi connessi al rilascio all’ENI
di permessi ad effettuare ricerche, prospezioni e trivellazioni sul Monte Li
Foi.
Già
da tempo nel Marmo-Melandro, così come in aree sempre più vaste dell’intera
Basilicata, si moltiplicano le richieste di permesso-screening per lo
sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi, costringendo
amministrazioni locali ed intere comunità a misurarsi con blandizie, illusioni
e minacce di devastazione di equilibri sociali e territoriali consolidati.
Nell’incontro,
caratterizzato da una presenza partecipata e sentita e certamente rientrante
fra le politiche positive finalizzate alla salvaguardia del nostro territorio,
molti cittadini e rappresentanti di associazioni e di partiti hanno evidenziato
un unanime e crescente dissenso rispetto alle mire delle multinazionali, avanzando
anche proposte di mobilitazione e di netta opposizione.
Giuseppe
Macellaro del Coordinamento No Triv di Basilicata, dopo aver ricordato le
osservazioni ufficiali già espresse nel gennaio 2012 da 5 comuni su 7 del
Marmo-Melandro, ha sottolineato la necessità di approvare un nuovo documento unitario
di opposizione ai permessi-screening da indirizzare alla Giunta Regionale ed ha
chiesto agli stessi sindaci di sostenere il nuovo atto con un’azione tanto
significativa quanto inequivocabile e simbolica, consistente nello strappare le
proprie tessere di partito.
“Azioni
simili –ha sostenuto Macellaro– sono indispensabili in un momento in cui
l’azione del governo regionale, stretto tra approvazione del memorandum e finta
moratoria, è caratterizzata da messaggi fortemente contraddittori. Non è certo
un mistero che intorno all’articolo 16 del “Dl liberalizzazioni”, tutti i
partiti di maggioranza e di opposizione regionale –pur con le impercettibili
rare opposizioni- convergono sulla linea dettata dall’Eni e dalle altre
compagnie petrolifere le quali, di fatto, determinano la definizione della
Nuova Strategia Energetica Nazionale sovrastando sia i partiti che lo stesso
governo in carica.“ Macellaro ha infine messo in evidenza che la partita contro
le estrazioni di petrolio è in uno con la battaglia a difesa dell’acqua, la cui
qualità è ogni giorno più compromessa dalle attività connesse con le estrazioni
petrolifere, come molti studi ormai evidenziano riscontrando la presenza di
metalli pesanti, idrocarburi e sostanze tossiche in fiumi, falde ed invasi.
Le
posizioni rappresentate dagli amministratori dei comuni dell’area hanno
palesato molti tentennamenti ed ambiguità, pur in una gamma differenziata fra
cui il netto diniego dell’Amministrazione di Picerno.
Il
bilancio sostanzialmente positivo dell’assemblea è stato tuttavia fortemente
inficiato, quasi a conclusione dell’incontro, quando il Sindaco di Balvano e
Presidente dell’Area Programma Marmo-Melandro ha scompostamente ed
immotivatamente attaccato sul piano
personale Giuseppe Macellaro, addirittura sventolando davanti a gente allibita
atti e sentenze di carattere giudiziario riguardanti una vertenza da tempo in
corso nel territorio di Balvano, dove Macellaro è consigliere di opposizione.
C’è
da chiedersi il perché di una simile intemperanza in una pubblica assemblea ed
è per questo che, come Coordinamento No Triv di Basilicata, invitiamo il
Sindaco di Balvano a farci sapere se la sua azione politica risponde a chi ha
interesse a screditare coloro che volontariamente e disinteressatamente tentano
di organizzare la fuoriuscita dalla dittatura delle fonti fossili e del
fracking, oppure se intende contribuire ad abbattere le troppe linee di opacità
che si frappongono alla costruzione dell’irrinunciabile percorso di
edificazione del bene comune.
Potenza,
li 5 Dicembre 2012
Per il Coordinamento No
Triv di Basilicata: Francesco Masi
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