martedì 25 settembre 2012

Rischio idorgeologico: un problema comune.


Il documento che segue, diffuso dall'associazione Onlus "PRO.G.RE.D.RE DI TERRITORIO" e inviato alle autorità competenti, ai cittadini e a tutte le associazioni, affronta il delicato problema del dissesto geologico in Campania; un problema, che interessa tutto il territorio italiano con 6000 comuni a rischio idrogeologico ossia oltre il 70% del totale.
Condividiamo pertanto la lettera in allegato.
 
LETTERA APERTA

Al Sig. Prefetto di Salerno, al Sig. Presidente della Provincia di Salerno; e p.c. Al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri – Roma, al Sig. Presidente della Giunta Regionale della Campania, ai Sig.ri Sindaci della Provincia di Salerno, ai Sig.ri Presidenti delle Comunità Montane, dei Consorzi di Bacino, dei Consorzi di Bonifica della Regione Campania, alle forze sociali, alle forze imprenditoriali, agli organi di stampa e di informazione, ai miei concittadini.

“Ora, l'Italia frana!Chi la frena...?”

Tutti sanno che il territorio campano è considerato zona rossa al 70% della sua interezza ed è soggetto ad enormi dissesti idrogeologici, in gran parte derivanti da violenze umane, prima ancora che da cause “naturali”. Per il resto del Paese la situazione non è più rosea! Questo lo sanno accademici, tecnici, burocrati, parlamentari, pubblici amministratori e forze imprenditoriali e sociali, perché la Protezione Civile è stata istituita a seguito del terremoto del 1980. Da quel tragico evento, con centinaia di morti, c'è un Paese che continua a franare, ad un ritmo sempre più crescente, dovuto, innanzi tutto, all'incuria dei burocrati e dei politici di carriera che, pur se ripetutamente allertati, non hanno mai attivato le idonee procedure tecniche, finanziarie ed economiche per predisporre un piano nazionale straordinario per la difesa del territorio e dell'ambiente. Sono aumentati, da allora, gli incendi, le frane, le inondazioni, gli straripamenti di maggiori e minori corsi d'acqua, le erosioni marine, la caduta di costoni rocciosi, lo smottamento di reti idriche e fognarie, il generale dissesto dell'assetto ambientale nel suo complesso.
Il sottoscritto la sua parte l'ha fatta! E come Consigliere Comunale della città di Salerno (la mia città), delegato allo sviluppo e lavoro, e nella qualità di cittadino impegnato da sempre nel sociale e nella  lotta contro le ecomafie politico-finanziarie, a favore della tutela del territorio e dell'ambiente. Tant'è che nel 1996 ebbi a presentare, nella qualità di delegato allo sviluppo e lavoro, supportato anche dall'esperienza accademica di monitoraggio e ricerca del Professor Franco Ortolani, Ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio- Università Federico II di Napoli, uno studio dal titolo: “Salerno frana!Chi la frena...?” [pubblicato il 3 ottobre '96, a tutta pagina, su “Il Mattino”, il 5 ottobre su “La Città di Salerno” e “Cronache del Mezzogiorno”, nei giorni a seguire, ancora a tutta pagina, su “Liberazione”]. Oggi cambierei solo il titolo: “L'Italia frana! Chi la frena...?”. Da allora sul dissesto e sulla sicurezza del territorio ho prodotto decine di denunce, inviate a tutte le istituzioni pubbliche e alle massime cariche burocratiche, tecniche e amministrative preposte alla sicurezza del territorio e dell'ambiente; “dossier” inviati alle varie Procure della Repubblica della Regione Campania e alle forze politiche regionali e nazionali e al Capo dello Stato non hanno avuto nessun riscontro, tranne sporadiche risposte di generica condivisione e una sola convocazione da parte della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (SA) che mi convocava tramite la Stazione dei Carabinieri di Salerno nel giugno scorso, lì naturalmente ho risposto confermando a verbale tutte le mie accuse e segnalazioni che nel corso degli anni, dal 1994 ad oggi, vado affermando. Intanto l'assetto idrogeologico del territorio e dell'ambiente peggiora sempre di più. Siamo solo all'inizio dell'autunno e le piogge hanno già dato un preoccupante allarme sulla fragilità del nostro sistema di difesa del territorio, nella nostra intera Provincia ed in molti Comuni della Regione Campania. In particolar modo nelle zone dell'Agro Nocerino Sarnese, dell'Alto e Basso Sele, Alto e basso Cilento e, quasi totalmente, in tutta la fascia costiera da Positano a Sapri. In quel di Nocera, per mera fortuna, non si è sfiorata la tragedia nell'ultimo nubifragio che ci ha riportato alla memoria le centinaia di morti provocati dalle frane del bacino del Sarno; Siano, Bracigliano, Quindici, il 5 maggio 1998. Anche quella fu una tragedia annunciata da parte del sottoscritto, senza che chi era preposto a vigilare sulla sicurezza avesse fatto niente per prevenire quei luttuosi fenomeni. Allora, per l'ennesima volta, mi chiedo e vi chiedo, di fronte ad una delle più drammatiche crisi sociali e del lavoro dagli anni '50 ad oggi, ripensando ai terremoti passati e recenti, alle alluvioni in gran parte del Paese, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, considerando il generale dissesto che purtroppo ci caratterizza ovunque, se non sia il caso di smettere di andare in giro per la Penisola tra campagne elettorali e convegni e riunirsi, invece, in seduta plenaria permanente ed esaminare in maniera concreta la possibilità e il come attivare  una task-Force nazionale di crisi e del lavoro, per il lavoro e la sicurezza del territorio e dell'ambiente, come vera possibilità di rilancio dell'economia e della politica dei servizi e delle infrastrutture, bloccando le nuove cementificazioni e trivellazioni terrestri e marine, tutte selvagge e speculative, e rilanciando e valorizzando il recupero dell'esistente, privilegiando il patrimonio urbanistico, storico, archeologico e culturale e la filiera agro-alimentare legata alle nostre specificità territoriali e alle nostre tradizioni ed eccellenze; vera ricchezza di una economia futura di crescita sana per nuovo sviluppo e nuova formazione. Diffido ancora le autorità in indirizzo dal parlare un linguaggio politichese e vuoto di contenuti e fatti.
Se non interverranno nel modo giusto e necessario si imputerà a loro la totale responsabilità dei danni. Lavoro e sicurezza del territorio e delle persone che lo abitano, sono da considerarsi principale priorità e “questione” centrale nell'agenda di Governo, oggi e per i Governi che verranno. Attenzione: c'è un intero Paese in ginocchio e centinaia di migliaia di famiglie al limite del normale sostentamento fisiologico, senza alcuna prospettiva, allo stato, di sperare in un futuro migliore.
Vi sono tutte le premesse “drammatiche” che, se queste vere priorità non trovassero risposta, possa saltare in modo repentino il nostro, già precario, sistema democratico.

Gaetano De Simone
(già Consigliere Comunale di Salerno con delega allo sviluppo e lavoro
presidente PRO.G.RE.DI.RE. di Territorio – Carmine Iuorio – onlus)

Salerno, 18 settembre 2012

0 commenti:

Posta un commento