mercoledì 19 settembre 2012

Nuova 'aggressione' al territorio lucano. Denuncia della Ola e No Scorie Trisaia


LO STOCCAGGIO DI CO2, NUOVA SPECULAZIONE GEOLOGICA IN BASILICATA 

La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, NoScorie Trisaia e Ambiente e Legalità, associazioni che hanno aderito al Coordinamento Nazionale No Triv, denunciano una nuova aggressione al territorio lucano, al suo ambiente e alla sua economia attraverso lo stoccaggio di CO2, anidride carbonica (Ccs, Carbon capture and storage).


Lo studio di Fabio Moia del centro ricerche Cisa, “Caratterizzazione  dei siti per lo stoccaggio della CO2”, a pagina 10, mostra infatti la   localizzazione in tre siti del Materano di tre possibili future aree  di Css nel sottosuolo lucano in unità saline. Uno nei pressi del  capoluogo Matera, che ricordiamo è Patrimonio dell’Umanità, e due nel  territorio di Montalbano Jonico, al cui interno esiste la riserva del  Geosito dei Calanchi a tutela del raro strato di Pleistocene medio. Lo stoccaggio di CO2 è un’altra delle pratiche invasive e di sfruttamento del sottosuolo che in cambio di trenta denari di royalties a Comuni  e  Regione e di dodici netturbini da assumere, piegano le volontà  delle  amministrazioni locali le quali, o per ignoranza o per 
connivenze o  per disperazione, si rendono complici di una speculazione ai danni di  cittadini e territori.

I quali territori continuano, come accade nella Basilicata delle royalties minerarie, a spopolarsi per disoccupazione umana e per desertificazione dei terreni indotta dall’eccessivo sfruttamento  
chimico e minerario del sottosuolo.Lo stoccaggio di CO2 ha gli stessi  rischi sismici e di contaminazione delle falde delle perforazioni di  idrocarburi, nasconde, in caso di fuoriuscita di CO2 per cause geologiche (terremoti) o meccaniche (cattivo funzionamento  dell’impianto), anche rischi di contaminazione di massa (in Camerun,  una fuoriuscita naturale di CO2 provocò nel 1986 1800 morti), procura  un notevole inquinamento da trasporto di CO2 in forma liquida con i   camion, e ha la funzione di truffare gli accordi di Kyoto. Nel senso  che anziché ridurre le emissioni di anidride carbonica mettendo a  norma gli impianti industriali (il caso Ilva di Taranto fa specie), si  è trovato l’inganno alla legge sotterrando le emissioni.

Sarà un caso, ma proprio ieri l’assessore regionale all’ambiente,  Vilma Mazzocco, ha inutilmente (e furbescamente?) parlato di “effetto  filtro” dei boschi che devono fungere da “Pozzo di assorbimento della  
CO2 (Carbon sink)” e proprio in questi giorni è stato annunciato che  si parlerà di stoccaggio di CO2 in una sezione del già contestato   convegno sui “vantaggi” del petrolio, organizzato per il 30 novembre,  1 e 2 dicembre a Potenza dall’ordine dei geologi lucani in assenza di  una controparte qualificata (i relatori sono quasi tutti consulenti  delle società minerarie o dipendenti delle società di consulenza delle stesse società minerarie) e che vede anche la presenza di quel Paolo Scandone che firmò la relazione scientifica per il deposito di  stoccaggio di rifiuti radioattivi a Terzo Cavone. Contro Scandone si  rivoltarono 100 mila lucani nel 2003, mentre Vito de Filippo, Vincenzo Folino e Salvatore Margiotta lo ospiteranno in Regione.

Le tre associazioni ambientaliste, nel chiedere che la Regione si  pronunci immediatamente contraria al nuovo tentativo di speculazione  del territorio con lo stoccaggio di CO2, chiede anche al professor  Mario Bentivenga,relatore al convegno in questione di una lezione sul  valore internazionale dei vari geositi lucani, candidabili per la loro unicità a un secondo Patrimonio dell’Umanità lucano, conoscendone  l’impegno scientifico indipendente, di non presenziare a una  manifestazione che speculerà sulla sua importante relazione. Al  professor Bentivenga, infatti, vogliamo ricordare che l’estrazione  mineraria e lo stoccaggio di CO2 e di gas sono antitetici alla tutela dei geositi, nel senso che dove si estrae e si sotterra, non si  
concedono aree di tutela al patrimonio naturale della Basilicata. Dunque, professore, perché fornire alibi di facciata alla speculazione  del territorio?

Allegato: siti individuati come potenzialmente interessanti per lo  stoccaggio della CO2 dallo studio di Fabio Moia (relatore al convegno  dell'Ordine dei Geologi della Basilicata)

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