giovedì 20 settembre 2012

La battaglia della Puglia contro le trivelle in mare unisce tutte le Regioni d'Italia


Riceviamo dalla Regione Puglia la seguente comunicazione. Essa indica un primo passo contro le trivellazioni in mare. Tutta le Regioni italiane, infatti, si stanno organizzando per opporsi con ogni atto necessario alle "decisioni del governo nazionale che autorizza le prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qualsiasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi in Adriatico e nello Ionio”.

Segue l'Odg dei presidenti a Roma



 Agenzia nr. 4850 del 20/09/2012 » Presidente del Consiglio

Tutti i Consigli regionali contro le trivelle: odg dei presidenti a Roma

La battaglia della Puglia contro le trivelle in mare vede ora alleate tutte le venti Regioni. Già ad agosto, il Veneto aveva adottato una proposta di legge alle Camere per il divieto dello sfruttamento del mare a scopi petroliferi. L’iniziativa legislativa segue...il modello di quella avanzata dal Consiglio regionale pugliese all’unanimità fin dal luglio 2011, con la richiesta al Parlamento di approvare una legge nazionale no petrolio. Oggi, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome ha adottato un ordine del giorno “secco e preciso sul bersaglio”, rende noto “con soddisfazione” il presidente del Consiglio pugliese, Onofrio Introna, alla cui iniziativa si deve il documento unanime dell’organismo che riunisce i vertici di tutti i parlamenti regionali.
Condiviso nella plenaria della Conferenza, a Roma, l’odg “impegna i presidenti, le Giunte regionali e gli assessori all’ambiente ad opporsi con ogni atto necessario alle decisioni del governo nazionale che autorizzano prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qualsiasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi in Adriatico e nello Ionio”.
I presidenti dei Consigli convengono inoltre “sull’organizzazione di una Conferenza di tutte Regioni adriatiche e ioniche, italiane e non, da tenersi a Venezia l’ 8 e 9 novembre, con la partecipazione, già confermata, del ministro per l’ambiente Corrado Clini”.
“L’obiettivo è il divieto assoluto di perforare i nostri mari – ricorda Introna - per metterli in sicurezza da ogni rischio di inquinamento, che sarebbe fatale per un’economia fiorente come quella turistica e marinara''.
Veneto e Puglia inviato proposte di legge al Parlamento, l’Abruzzo seguirà presto l’esempio. “ L'Adriatico è poco più di uno stagno, il Mediterraneo poco più di un lago - osserva il presidente del Consiglio regionale pugliese – non voglio nemmeno pensare a un disastro ambientale come quello del Golfo del Messico, che ridurrebbe milioni di europei in condizioni invivibili. E vogliamo estendere le norme che vietano ricerche e prelievo di idrocarburi nei mari a tutte le regioni che si affacciano sull’Adriatico, sullo Ionio, su tutte le acque del Mediterraneo europee. Per questo, inviteremo a Venezia, l’8 e il 9 novembre, delegazioni di Paesi adriatici: Croazia, Montenegro, Albania, Grecia''.
Nella parte narrativa che anticipa il dispositivo con le indicazioni “operative”, l’ordine del giorno della Conferenza dei presidenti fa proprie e rafforza oggettivamente tutte le considerazioni sostenute dalle componenti istituzionali, politiche e sociali della Puglia e portate avanti dal Consiglio regionale, con il concorso senza distinzioni di tutte le forze politiche e delle associazioni che si riconoscono in un ampio movimento ambientalista contro il petrolio e per il mare pulito . (staff)

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