venerdì 28 settembre 2012

Comunicato stampa: Il Coordinamento aderisce ufficialmente alla manifestazione del 6 Ottobre a Manfredonia


Come accennato in alcuni post precedenti avevamo ricevuto l'invito a partecipare alla manifestazione nazionale del 6 Ottobre a Manfredonia.
Con il seguente comunicato la No Triv aderisce ufficialmente alla stessa


COMUNICATO STAMPA


Il Coordinamento Nazionale No Triv: liberiamo mare e terre dalle trivelle  aderisce alla manifestazione del 6 Ottobre a Manfredonia.

IL Coordinamento nazionale NO TRIV sta cercando di coordinare gli sforzi generosi di quanti, donne e uomini, associati e non, si battono per la difesa del proprio territorio, delle proprie acque, dell’aria, dall’aggressione sistematica delle multinazionali degli idrocarburi, cui l’azione politica e legislativa svolta dal governo attualmente in carica rappresenta un oggettivo ed imprescindibile sostegno attivo, così decretando al contempo un notevole salto di qualità nella sottrazione di spazi di democrazia sostanziale all’esercizio degli stessi poteri degli enti locali.
Il nostro Coordinamento nasce sulla necessità di contrastare i nefasti effetti del cosiddetto “Decreto “Crescitalia” sulle liberalizzazioni (ora Legge n. 27 del 24 Marzo 2012), che in maniera autoritaria ed impositiva, nel chiuso dell’autonomia del politico, al riparo cioè da ogni accenno ad ipotesi di confronto e/o opzioni diverse, quali la partecipazione dei cittadini per scegliere e dire la loro, punta esplicitamente, attraverso il grimaldello del suo articolo 16, riguardante lo “sviluppo di nuove risorse energetiche e minerarie nazionali strategiche”, al potenziamento dei benefici economici diretti ed indiretti, legati alla ricerca, all’istruzione, all’infrastrutturazione, all’occupazione, in misura proporzionale all’incremento delle attività estrattive, ritenute strategiche non tanto per la soddisfazione del fabbisogno energetico nazionale, quanto per l’incremento dei benefici erariali a breve termine, non considerando gli effetti perversi di una tale scelta nel lungo termine, dalla perdita di valore di attività produttive che danno pregio agli stessi luoghi, allo spopolamento dei territori.
Ci adopereremo inoltre per addivenire alla presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare, avente ad oggetto una disciplina organica delle attività petrolifere in terraferma ed in mare (art. 71 Cost.), partendo dall’assunto che, secondo l’art. 41 della Costituzione, l’iniziativa economica privata è sì libera, ma che essa non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale oppure in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Una diversa previsione, al contrario, sarebbe sottesa alla tutela costituzionale dell’ambiente e della salute, non condizionate ad alcun limite e perciò ritenute assolute. In ragione di ciò, si ritiene opportuno che la futura legge organica di disciplina degli idrocarburi si colleghi ad un “piano nazionale di programmazione”, sulla base di quel che consente la direttiva 92/22/CE. Questa, infatti, consente allo Stato di decidere quali parti del proprio territorio aprire o chiudere alla ricerca e alla coltivazione degli idrocarburi e di limitare dette attività per ragioni

Premessa indispensabile per il riavvio di pratiche di confronto democratico è la compartecipazione delle linee di un piano energetico nazionale condiviso e credibile che metta al centro il fabbisogno effettivo di energia, la ridiscussione in termini geostrategici dei gasdotti, dei rigassificatori, a fronte di un delicato e decisivo passaggio epocale che non può ad libitum ipotizzare la centralità delle fonti fossili e la loro illimitata disponibilità. L’illusione di contrastare gli effetti recessivi col rilancio delle estrazioni in ogni dove deprime la ricerca e la diffusione di modelli alternativi fondati sulle rinnovabili, ma soprattutto svilisce le potenzialità di liberazione di un enorme potenziale intellettuale e sociale, condannando all’inganno ed alla servile subordinazione corporativa e di casta intere generazioni di ricercatori, di scienziati, di geologi, di ingegneri, di operai.
E’ per questo che invitiamo a considerare seriamente un cambio di passo, a mettere in atto una “moratoria” della norma estrattiva erroneamente concepita come “motore dello sviluppo” e a rilanciare una nuova ed esaltante stagione di programmazione verso una società verso “Rifiuti e Combustione Zero” fondata sulla più avanzata ricerca applicata delle rinnovabili.


Il coordinamento nazionale no triv: liberiamo mare e terre dalle trivelle
A Manfredonia il 6 Ottobre
Infoadesione: coordinamentonotriv@gmail.com/
facebook: coordinamentonazionalenotriv




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Dott.Giuseppe Macellaro
tel.328.6180672 (3)
tel.331.3859277 (3)

@. giuseppemacellaro@gmail.com

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