sabato 7 luglio 2012

COPAMS: il testo della risoluzione finale, un contributo all'unità dei movimenti

Fra il 26 e il 27 Maggio 2012 si è tenuta a villa d'Agri la Conferenza Petrolio Ambiente e Salute (COPAMS) partecipata da numerosi movimenti, cittadini ed associazioni ed animata, fra gli altri, dalla Locomotiva della Val d'Agri e dalla OLA. Al termine della due giorni l'assemblea conclusiva ha approvato all'unanimità una mozione/documento che, fra l'altro, dava l'adesione alla rete No Triv ed alle iniziative collegate. Questo il testo del documento. 

Ordine del Giorno adottato dalla assemblea finale del COPAMS (Conferenza Per l’Ambiente e la Salute) – Villa d’Agri 27 Maggio 2012

Noi, movimenti sociali, associazioni, reti, comitati, uomini e donne dell’impegno quotidiano per affermare i diritti all’ambiente tutelato ed alla salute, al lavro, al reddito ed all’integrazione sociale, ci siamo incontrati a Villa d’Agri fra il 25 ed il 26 Maggio 2012 nel COPAMS, conferenza autoconvocata per confrontare ed elaborare le proposte di superamento della crisi ecnomica, ambientale e sanitaria della Val d’Agri.
Il nostro incontro viene in un moment di grande preoccupazioni per l’annuncio dell’estensione delle attività estrattive in terra e mare, per i rischi all’ambiente ed alla salute segnalate da innumerevoli evidenze registrate nell’area già oggetto di estrazioni e mentre, impietosamente, tutti i dati economici smentiscono le promesse di vantaggi che erano stati assicurati ai cittadini lucani.
È per dare voce ai bisogni immediati di tutela del territorio e della salute che sale dalle popolazioni già esposte alle estrazioni in atto ed alle legittime aspettative alla sicurezza sociale, economica e civile di tutti gli uomini e le donne di Basilicata che oggi impegniamo noi stessi su obiettivi concreti immediati e di breve periodo per scongiurare danni ulteriori e dalle attività già in corso:
- ottenere la immediata sospensione di tutti gli interventi autorizzativi di nuovi pozzi e di nuove istanze di ricerca, nonché del raddoppi del centro oli di Viaggiano;
- far valere la priorità del principio di precauzione e di tutela della salute;
- ottenere l’abbassamento dei limiti delle emissioni
- avere garantita la trasparenza e la pubblicazione dei dati ed un monitoraggio ambientale indipendente e super partes
- ottenere la realizzazione di piani partecipati di emergenza comunale
- ottenere l’attuazione di uno studio epidemiologico retrospettivo e propedeutico
- ottenere la costituzione di un fondo regionale per la bonifica
- avere garantiti ed eseguibili la realizzazioni di forti azioni di tutela delle attività agricole e rurali, la zonizzazione delle aree di rischio ed il risarcimento pieno degli svantaggi economici ed ambientali già procurati (da non confondersi con la gestione delle royalties)

Siamo però consapevoli che la semplice resistenza alle azioni già in atto e la tutela della salute e di quanti sono direttamente già coinvolti e delle aree più immediatamente esposte, per quanto decisiva, non basta.
Serve un cambio profondo nel modo di come si usano le risorse della nostra terra e di come si risponde alla profondissima crisi sociale, ambientale, economica e di democrazia in cui la gestione del petrolio è il paradigma di un modello fallimentare per gli interessi generali e utile solo a garantire interessi privatistici.
Siamo, soprattutto, consapevoli che la risposta alla reticenza istituzionale e politica con cui finora la classe dirigente regionale ha evitato di dare risposte eque e di discontinuità con i modelli fallimentari di sviluppo neoliberista e del massimo sfruttamento delle risorse, non possa che essere nella costruzione del più ampio, consapevole e partecipato movimento popolare che coinvolga l’intero territorio regionale.
Un movimento che sappia coniugare l’opposizione alla crisi con la proposta per uscirne, che sappia connettere gli interessi delle diverse aree della nostra Regione e sappia collegarsi alle esperienze nate nelle altre aree di crisi del Paese dove si vanno estendendo e rafforzando lotte, vertenze territoriali e proposte partecipate contro il saccheggio delle risorse energetiche e ambientali e per modelli di sviluppo economico e gestione territoriale socialmente ed ambientalmente compatibili ed eque.
Un movimento che dobbiamo saper alimentare e sollecitare superando i nostri stessi limiti oggettivi, vincendo le tentazioni all’autoreferenzialità, superando i rischi della testimonialità e del minoritarismo, sapendo fare delle nostre specificità e differenze un punto di forza.
A questo obiettivo vanno chiamate tutte le esperienze ed i diversi percorsi delle pratiche sindacali, ambientaliste, sociali, culturali, del pensiero critico e scientifico per metterci al servizio della nascita di un ampio movimento popolare in cui si riconoscano gli uomini e le donne lucani in sofferenza che sappia
ribaltare i rapporti di forza in questa Regione ed ottenere quel cambio tanto più necessario quanto possibile.
Per tutto questo ed animati da questo spirito, oggi ci impegniamo:
  • a condurre, con tutti i movimenti sciali e democratici di Basilicata che vorranno condividere l’impegno, una forte iniziativa per la sospensione immediata di tutte le autorizzazioni estrattive, i nuovi permessi di ricerca, l’estensione dei centri oli e per una ricontrattazione quantitativa e qualitativa delle royalties su quanto già dovuto che vanno messe al servizio di azioni che affrontino le grandi emergenze delle popolazioni lucane a partire dalla messa in sicurezza del territorio e del reddito e del lavoro;
  • ad estendere a tutto il territorio regionale la mobilitazione sul petrolio promuovendo con altri e con altre vertenze le migliori condizioni di collaborazione, coordinamento e collegamento;
  • a sostenere e promuovere una campagna regionale e nazionale contro l’articolo 16 del Governo Monti sulle liberalizzazioni;
  • a dare vita ad una o più leggi di iniziativa popolare (o comunque ad iniziative legislative che permettano l’espressione democratica del volere dei cittadini) per contrastare la discrezionalità con cui il Governo Nazionale e quelli Regionali intervengono in materia di estrazioni petrolifere ma, al contrario, ne fissino vincoli e assumano come subordinanti i principi di precauzione e di tutela del territorio e della salute;
  • a convocare insieme ad altri un appuntamento nazionale sulla questione delle estrazioni petrolifere che ci colleghi alle altre esperienze di altri territori e reti nazionali, punti a realizzare un coordinamento permanente sulle estrazioni petrolifere e l’uso neoliberista delle risorse energetiche e ad assumere insieme campagne ed iniziative comuni;
  • a contribuire a dare vita ad un luogo stabile (rete, forum, ecc.) di relazione , scambio e coordinamento fra tutti i movimenti sociali, reti, comitati e associazioni di Basilicata per dare vita ad una vertenza regionale contro la crisi sociale, economica, ambientale e di democrazia dentro cui può e deve essere sconfitto il tentativo autoritario di imporre un modello antisociale di sfruttamento delle risorse materiali petrolifere ed energetiche (come dell’acqua, della biodiversità e della terra)
Un’altra Basilicata è Possibile,
Giù le mani della nostra terra, dalle nostre risorse, dal nostro futuro

0 commenti:

Posta un commento